GRAZIE, ROBERTO!

 

Alcuni mesi or sono, mi trovano al Circolo del Bridge e, fra una partita e l'altra, chiacchierando fra amici, ebbi occasione di far presente al dottor Roberto Bruschini, anch'egli appassionato ed esperto bridgista, che, da un po' di tempo, soffrivo di vuoti di memoria, stentando a ricordare nomi di persone e avvenimenti, anche recenti ed, inoltre, che, specialmente dopo i pasti principali, accusavo una certa pesantezza di stomaco. Inconvenienti -pensai- dovuti, con molta probabilità, all'inesorabile avanzare degli anni.

"Per tenere in costante esercizio la memoria" fu la risposta dell'amico Roberto "può costituire un efficace rimedio dedicarsi alla compilazione delle parole crociate. E' un piacevole passatempo, che, abituando alla concentrazione, può facilmente contrastare l'avanzata progressiva del degrado delle funzioni mnemoniche. Per l'altro inconveniente di cui mi parli, prova a fare una bella passeggiata subito dopo pranzo".

Iniziai immediatamente a porre in pratica i consigli dell'amico.

Il giorno successivo al nostro colloquio, non appena alzato da tavola, armato soltanto del bastone ferrato e di molta buona volontà, presi il viottolo fuori porta della Valle e, da lì, via per qualche strada di campagna  o nei boschi delle vicinanze.

Da quel dì in poi, la passeggiata pomeridiana ha costituito per me uno dei più piacevoli diversivi: le strade dei Cappuccini, di Sertari, di S. Maddalena, della Torre, di Capo di Sopra, del Pisciarello, di Monte Piglio, di Cecanibbio, del Pantanello, del Tiro a Segno, del ponte di Spiccalonto, della Peacchia, di Croce d'Alvo e molte altre dei dintorni di Amelia non hanno più segreti per me che, pur essendo da sempre cresciuto nella nostra Città, non avevo percorso a piedi le strade di campagna da quando ero ragazzo: alcune, le ignoravo del tutto.

Una piccola parentesi: ho avuto l'occasione ed il piacere di percorrere anche la bellissima strada panoramica recentemente aperta lungo il Rio Grande: peccato soltanto che sia stata deturpata da un'assurda luminaria indegna anche per un un moderno luna-park. Chiusa parentesi.

Non credevo che i nostri dintorni presentassero dei paesaggi, degli scorci, dei panorami tanto piacevoli e pittoreschi. La Natura ha voluto veramente gratificarci dei suoi più preziosi tesori.

 Mèta favorita e da me privilegiata, in particolare nel periodo della raccolta dei funghi, è il bosco di S. Romana, che conserva ancora lecci plurisecolari, sotto i quali spesso sosto a contemplarne beatamente la vitale possanza e la superba bellezza.

Querce gigantesche e piante di ogni genere svettano fortunatamente ancora lungo quasi tutte le strade di campagna ed è un vero godimento spirituale soffermarsi, ogni tanto, ad ammirarne l'imponenza e la maestosa eleganza, che sfuggono a coloro che transitano frettolosamente a bordo di mezzi meccanici.

Ho imparato a conoscere lungo quali strade crescono le ultime piante di sorbo, i noci più belli, che fanno dei frutti che possono raggiungere la circonferenza di 15 centimetri ed hanno una struttura talmente perfetta, artistica e fantasiosa, da essere degna del pennello di Caravaggio.

So che, fra la strada dei Cappuccini e quella di Monte Piglio, esiste un'edicola dedicata a S. Eurosia, che lungo la strada di Cecanibbio, una chiesetta è intitolata alla "Mater Salutis", che fra le strade di Capo di Sopra, di Zingarini e di Monte Piglio, v'è un'edicola fattavi erigere in onore della Vergine, nell'anno 1925, in memoria di Gennaro Calvanese, avo dell'avvocato, dalla vedova Clotilde Genzani e dai suoi sette figli. Da circa un anno, il Corpo dei Vigili del Fuoco ha edificato un altarino a S. Barbara all'inizio della Strada di Macchie. Infine, molti conoscono la chiesetta eretta qualche metro più avanti, lungo la stessa strada, dedicata alla "Mater Boni Consilii", ma quanti sono quelli che sanno che la sua cura è affidata esclusivamente alla buona volontà dei nostri concittadini Francesco Piciucchi e Vittorio Guerrini e si soffermano a dare un'occhiata al suo interno ed a gettarvi dentro qualche spicciolo, com'era consuetudine un tempo?

Ho avuto la ventura di veder spuntare e crescere, giorno dopo giorno, alcune specie di funghi e numerose piante di fiori, fra cui molte orchidee spontanee, che seguo con particolare interesse.

Ho trovato la pace interiore, osservando da vicino il meraviglioso mondo della Natura, che tanto generosamente ci gratifica dei suoi immensi, preziosi doni, testimoniandoci la grandezza del suo Creatore.

Ho imparato anche a rendere le salite più ripide meno faticose e addirittura piacevoli, riportando alla mente e, talora, declamando brani di poesie dei miei autori preferiti, fra i quali, in primo luogo, il prediletto Dante. Ho ottenuto, in tal modo, il duplice vantaggio di sostituire entusiasmo alla fatica, compiendo, nel contempo, un utile esercizio mnemonico.

Per finire, un'ultima considerazione. Se le condizioni meteorologiche non consentissero la passeggiata? Niente paura! L'amico dottore mi ha proposto una valida alternativa: fare più volte il giro delle stanze di  casa, magari includendovi qualche rampa di scale. Per ovviare alla monotonia, mi è di valido auto l'uso di un walk-man, che mi rallegra con l'ascolto della musica a me più gradita.

La pesantezza di stomaco? chi la ricorda più? Inoltre, da quel felice dì che iniziai la "terapia" consigliatami, ho riscontrato un notevole miglioramento delle prestazioni degli apparati cardio-circolatorio e polmonare, un sensibile aumento del tono muscolare ed una riduzione del peso corporeo.

Di tutto questo e per tutto questo, non posso che dire: "grazie, Roberto!".

 

(Febbraio 2004)