San Girolamo



STATUTO DELLA CONFRATERNITA

DI S.GIROLAMO IN POSTEROLA

DI AMELIA


DEL 1623 - 1644


(Trascrizione di Giovanni Spagnoli)



N.B. - Il manoscritto (cm. 22x18,5) è articolato in due parti: la prima contiene gli obblighi, i divieti e i vari uffici e, la seconda, l'ordine delle varie cerimonie. Fra le due parti erano state lasciate originariamente alcune pagine in bianco, nelle quali, da diverse mani, sono state inserite, in tempi successivi (13 Novembre 1678, 11 Agosto 1793) alcune aggiunte o modifiche, l'ultima delle quali in data 8 Settembre 1793, risulta vergata dopo la parte seconda, in fondo al manoscritto. Nella trascrizione, verrà rispettato l'ordine degl'inserimenti.

I segni d'interpunzione, come anche l'uso di maiuscole, non corrispondono quasi mai ai canoni correnti della scrittura; si trascriveranno, tuttavia, come risultano dal manoscritto.



 (Parte Prima)


In Christi nomine

Amen


Incipiunt Capitula Societatis Divi Hieronimi


Hieronimo denominato, Lumen fidelium: Vi saluta, Benedice, et conforta; pronuntiavi la sua pace, la speranza, et la misericordia di Dio; Et però figlioli miei, quos iterum parturio, donec Christus reformetur in vobis. figlioli miei, li quali di novo partorisco insino à tanto, che Christo sia riformato in voi: Jo vi prego per la misericordia di Dio, che voi facciate i corpi vostri in questa vita Sacrificio santo, et piacente à Dio: et chiamatevi di mia compagnia: Eramus enim, et vos aliquando insipientes; Imperoche, ancor 'noi; fommo poco savij, et inimici di nostra salute. Sia il vostro Giesù Protettor' vostro; il quale vi chiamarà, se sempre l'haverete nel cuore.


Obligationi prime:   Capitolo primo

Christus pro omnibus mortuus est: ut, et qui vivunt iam non sibi vivant, sed ei, qui pro ipsis mortuus est, et resurrexit. Morì il Signore per tutti, accioche anco tutti li viventi non à se vivano, mà al Signore; che per loro è morto, et resuscitato. Però figlioli miei siate obligati à dedicare tutta la vita vostra al suo servitio; et adorare egli solo, et osservare li suoi commandamenti: et la gratia, che Giesù vi ha concessa non la scacciate.

Venite ogni sabbato à sera, et ogn'altra tornata, che vi sarà notificata in questo nostro luoco: lasciando di fuori qualunque altro pensiero di fare altro effetto, che di vostra salute, et penitenza de vostri peccati: Giunti alla porta bottate: et quello che stà dentro dirà; Laudato sia Dio, et tu, che sei di fuori dirai; sempre: et aprendoti tu entrarai: et quello, che stava alla porta Tu li dirai, Và in pace, et tu aspettarai, che venghi un' altro, et entrando nell'Oratorio andarai ad inginocchiarti à piedi delli banchi delli Governadori, et starai tanto, che ti sia fatto cenno: et fatto il cenno bascia la terra: et dipoi non essendo cominciato l'offitio; và alla lettione, overo oratione, dove meglio trovarai Giesù Christo: Sonata la terza volta in silentio, et senza strepito si vadi nell'Oratorio ponendosi sempre à stare appresso l'uno dell'altro, et non spartiti; seguitando l'offitio, et l'altre divotioni sempre con giocondità; et senza mormorationi.

Havete à tener silentio da un'Ave Maria all'altra: havete à far' la scusa, che v'è imposta, cominciando dal lato delli Governadori: et farle per ordine: Starete tutta la notte dormendo sù li sacconi, con Vilissime coperte senza diligenze: et nesuno, se non passa anni cinquanta cinque si possa partire: Mà li Governadori li possano dar' licenza per qualch'accidente, et grave necessità: Altramente li governadori dandoli licenza saranno ripresi: Havete à far' l'elemosina alla cassetta de poveri, et delli Infermi chi può: A chi fusse data la correttione sopporti allegramente: ogn'errore, et dissonanza, che voi farete, havete à dirne la Uni colpa, et non lassare indietro difetto da punire. Non havete mai da partirvi di choro senza licenza: né impacciarvi dell'offitio d'altri, mà presto obedire, senza non sò, ò vero non posso:

La Confessione si facci almeno una volta il mese: et chi passasse doi mesi, che non si confessasse se intenda casso della Compagnia. Havete à communicarvi cinque volte l'anno. Una nella parrochia nella pasqua della Resurrettione. Una nella Pentecoste: Una nell'Assontione della nostra Donna: l'Altra nel Natale del Signore: et l'ultima nella festa del Padre San' Girolamo, et queste quattro volte nell'Oratorio nostro: et quando alcuno lassasse due volte il comunicarsi si intenda casso: Mà se alcuno havesse cagione legitima di non venire per infermità, ò altra cagione, per assentia mandi la scusa; et il segno della Confessione: et se alcuno ad ogni offitio de governadori per il manco quattro volte non ci vada potendo, benche mandi il segno della Confessione s'intenda casso: sforzandosi però d'andar' continuamente: et non v'ingannate, che sareste privi di gran frutto.


Delle Obligationi Seconde: Cap. II

Havete à dire ogni dì sette Pater noster, et sette Ave Marie: in memoria di sett'hore Canoniche: nelle quali il Salvator' patette: et ogni dì dire il Deprofundis per l'anime de morti: et chi non lo sà dica tre Pater noster, et tre Ave Marie: Sempre nel porvi à mangiare, et nel levare dire il Pater noster, et l'Ave Maria: Nella morte di ciascuno de fratelli si hà dà dire sette volte li sette Salmi penitentiali: et chi non li sapesse, dica sette dì quindici Pater nostri, et quindici Ave Marie per dì: li sacerdoti nove messe, overo sette elemosine d'un' carlino il dì. li Secolari ogni dì ad odir' messa potendo, et chi non può dica dieci Pater nostri, et dieci Ave Marie, in commutatione, sforzandosi di vedere il Signore: Havete à digiunare il sabbato: Sete confortati à far' la quatragesima dell'Advento; che haverete la benedittione del Signore: Havete à pagare ogni mese un' baiocco per le spese occurrenti, de infermi, cera, legne, et altre cose opportune; et chi non hà il modo, lo addimandi, et sia assoluto: Havete à praticare insiemi (sic) in luoghi sacri, et con persone di buona fama, et non sospette: Havete à vivere casti, et netti, et non andare a Taverna: et chi ci andasse ammonito due volte, la terza sia casso: Et se fusse alcuno, che cadesse nel peccato Indicibile: havutone notitia per uno, ò doi degni di fede, sia publicato casso della Compagnia: Chi fusse Usurario, Concubinario, falzario, sia publicato casso, havutone certa notitia: Non dovete mai giocare à giochi vietati, ne stare à vederli, mà fuggirli, et chi giocasse a gioco vietato correttolo prima tre volte, la quarta sia casso: Non fare contratti non liciti, ne stare con chi li fà: Non poter'essere d'Altra compagnia, che si raduni nel tempo di questa: Di cosa, che si facci nel nostro luogo, ò che si dica, non dirla mai con persona di fuori: eccetto con li fratelli: et chi lo dicesse, corretto due volte, la terza sia casso; In conclusione né dì, ne notte non far'cosa, che non sia lecita ad un' penitente Christiano: All'ultimo dal dì di lor'entrata insino ad un' anno ogn'uno sia obligato chi deve, haver'fatto il Testamento.


Delle Correttioni: Cap: IIJ:

A Voi Proposto, e Governadori, corregete li fratelli negligenti alle tornate: chi facesse dissonantia: chi rompesse il silentio: chi non havesse detto li pater nostri, che sono obligati: chi havesse rendute fave scoperte; chi ridesse, ò stesse inginocchiato con un' ginocchio, ò appoggiato: chi non andasse à seder' sempre appresso l'uno all'altro: chi facesse strepito, ò altro errore, mandatelo in mezzo, et corregetelo: et se alcuno rispondesse, òvero si escusasse, ò non obedisse reduplicate  la correttione: et non obedendo li darete la terza et se non obedisse lo publicarete casso: Anco se non publicarete cassi quelli, che ogni doi mesi non havessero portato il segno della confessione da uno delli nostri confessori, et non da altri: così quelli, che quattro volte l'anno almeno non si comunica(ran)no nel nostro oratorio, se non sono impediti; et siano nella Terra, et alcuno per lo meno non venga nell'Oratorio quattro volte per ogni offitio non essendo impedito, siate publicati cassi voi superiori, che lo tollerate: Concubinarij, Usurarij, Giocatori, Partiali, et macchiati del peccato indicibile siano publicati cassi: et se il Preposto non facesse quanto è detto: sia pronunziato dal Governator' maggiore: et se costui non facesse l'offitio suo: el Governator' minore pronuntij cassi il preposto, et il Governator' maggiore: et se così fussi negligente il governator' minore: farà il debito la compagnia nel primo partito di cassarli tutti tre: et nesun' casso si possa rimettere se prima non passa l'anno.

Item ad ogni offitio di Governatori, et tra il primo mese si faccia il partito generale: e se ciò non si facesse li Governatori tutti doi col Preposto siano cassi: Ancora se alcuno havesse il terzo delle fave in contrario; s'intenda casso; chi trahesse cosa alcuna contro la libertà ecclesiastica, overo suoi mandatarij, si intenda esser' fatto casso: et questo sia espresso, et sia in vostra libertà sustituire quando mancano li officiali ordinarij:


Li Divieti. Cap: iiij.

Alter Alterius onera portate: Però volemo, che il preposto habbia deveto dal suo lassato offitio mesi quattro: et li altri suoi compagni il simile: Acciòche ognuno porti il suo peso: Perche non è bene sempre affaticare uno, et non li altri: li Novitij non possono havere alcun' offitio se non passa l'anno dal dì della loro entrata, et chi non fusse communicato la volta dinanti.


De Electione: Cap: V.

In prima si devono legger' li divieti: dipoi mandarete il preposto sacerdote all'Altare, con poliza, et calamaro, havendo prima detto l'Hinno dello Spirito Santo col versetto, et l'Oratione sua, et tre Pater nostri, pregando Dio, che spiri la mente nostra di eleggere chi sia più idoneo à tal governo: et ognuno per ordine vada, et dica secretamente, chi voglia per preposto: et per governatore maggiore, et Minore: et lo Preposto scriva: et noti bene le voci di tutti li fratelli: poi li ricoglia, et computi: essendoci sacerdote sia proposto il sacerdote: et li altri secondo l'etate: et quello delle più voci sia preposto: et così per le più voci saranno creati li governatori, (maggiori) et minori. Di poi si publichino, et  dichisi: Te Deum Laudamus. Et finito dica l'Oratione della Trinità. Le elettioni sopradette hanno da essere in questo modo: che finito Matutino la prima tornata del mese d'Aprile, et d'Agosto, et di Decembre si faccia come è detto.

La entrata loro sia la prima tornata dell'Altro mese, et in questo modo, che li Governatori passati vadino nel mezzo: et chiamino li nuovi, et fatto alloro il testamento, che in tale heredità si conviene; ponga loro in mano questi capitoli, et le chiavi, et il sigillo: confortandoli all'osservatione di essi. Da poi preseli per mano pongali à sedere, et ritornino in mezzo, et addimandino perdono dell'errori loro commessi humilmente: Et il simile habbi fatto inanzi il preposto vecchio al novo: il qual preposto novo corregga il vecchio: et quando staranno in mezzo li governatori vecchi, ancor'essi correggerà et impongali, che portino il segno della confessione nella prima tornata: et così andaranno li altri officiali: li quali corretti, chiami l'officiali novi, che sono stati fatti la tornata dinanzi con li novi consiglieri. Li officiali siano questi oltre il preposto, et doi Governatori: Un' Sacrestano; Un' proveditore; Un' Camerlengo Maggiore: et un' Minore: Il Maestro di novitij: quattro Infirmieri: quattro consiglieri: Et doi sopra le differenze: Et mandato in mezzo prima il Sacrestano di poi li altri di mano in mano, leggendo à ciascheduno il Capitolo che tocca à lui con qualche parola, secondo che occorrerà.


Al Sacrestano Cap: VI.

Sacristano piglia queste chiavi con giocondità, et letitia, et esserciterai il tuo offitio con gran' diligenza: in modo, che tu sij appresso ad ognuno senza mormoratione. Piglia l'Inventario, et ogni cosa tieni à tua custodia: et mai senza licenza cavar' fuora alcuna cosa: et non mostrare il luogo à persona: fà che sij sollecito ad oprire, et trovar' li libri, lume, spazzare in modo, che stia netto il luogo: Accendi il lume, et fà che non manchi mai cosa alcuna: Quando havessi bisogno d'agiuto, ti damo il proveditore per compagno, et altri non pigliare senza nostra licenza: Volemo, che con lui possi parlare, et con altri per necessità del luogo. Per espresso ti diciamo, che quando tu vedessi alcuno, ò parlasse, ò facesse errore alcuno, gli facci cenno, et faccine avisati: Sappi, che tu hai da essere la consolatione di questo luogo. Ti pregamo, che usi gran' sollecitudine, et diligenza.


Al Proveditore Cap: VII.

Proveditore l'offitio tuo è vita mista: il peso dell'offitio tuo è non solamente mettere al libro la rassegna delli fratelli, che vengono, et notare le confessioni, et communioni: Mà esser' pietoso verso li negligenti: et andarli à trovare à casa; sollicitarli: et così terrete il libro generale grande dove siano scritti tutti li fratelli vivi, et Morti, et cassi, et così tutti li officiali tempo per tempo: et noti li confessori, et correttori ciascuno al luogo suo, spartito in tre parti il libro: Nella prima le cose predette: nella seconda le deliberationi, partiti et riformanze, che facesse la Compagnia. Nella terza parte notarete l'Inventario di tutte le cose possedute dalla Compagnia: Sarà ancora à vostra custodia la Tavola della rassegna delli fratelli pendente in publico: scrivendo di nuovo chi ci entra; et cancellando i morti; et li cassi: Siate sollecito ad agiutare il sacrestano: comprate cera, legna, olio, et quello, che fà bisogno adimandando li denari al Camerlengo Minore.


Al Camorlengo Minore Cap. VIIJ

Camorlengo desideramo stare in pace: et à tutte le opportunitadi della compagnia sia supplito: Però attendi à riscuotere dalli fratelli, et non far' somma: et sij sollecito: Terrai il libro dell'entrata et dell'Uscita; et un' quinterno, nel qual porrai tutti li fratelli debitori de baiocchi dodeci l'Anno da pagar' ogni mese baiocho uno; dalli quali li riscoterai con diligenza et provederai ad ogni nostro bisogno: et darrai li denari, che bisognassero al proveditore: Mà facendo spese estraordinarie non pagar' partito delli governatori: et avverti di render' conto nell'uscita del tuo offitio al tuo Successore tra dieci dì: se non sarai casso: et così per li denari per il medico, et infermi non aspettare il partito: et li denari, che restassero in mano similmente sei obligato à darli in mano del tuo Successore sotto la pena medesima.


Al Camorlengo Maggiore Cap: IX:

Camorlengo Maggiore questo è il tuo offitio, che in un' libro grande della Compagnia spartito in tre descrittioni, noterai li denari grossi nella prima: nella seconda scriverai li pagati: et nella terza scriverai tutte le quietanze in nome della compagnia, che tu facessi: che tu solo le hai da fare, et così ne haverai piena autorità quanto tutta la compagnia: Ma niente mai farai senza universal commissione di tutta la Compagnia.


Al Mastro de Novitj Cap: X.

Ricordasi à voi Mastro de Novitij, che la gratia, che havete ricevuta, la fate ad altri: Per espresso vi si dice, che anni dicidotto, et non manco, et di certa esperienza non cercate di mettere alcuno: et non haveremo per inconveniente ricusassete huomini di grande stato. Se già non si vedesse in loro gran' Mansuetudine: Imperoche rare volte la carne è obediente allo spirito. Però ben' considerate, che huomini siano: Perche un'solo potrebbe esser' cagione della rovina di questa compagnia: fate, che siano netti, et puri senza duplicità: et che siano huomini, che temano l'honore. Tenerete questo modo inanzi, che lo scriviate alla tavoletta. Informatevene bene: et piacendovi li suoi costumi, lo confortarete, se non vien' da lui l'entrar' nella Compagnia: et havendolo accettato lo proporrete secretamente alli Governatori: et essi con li consiglieri lo consultaranno: et piacendo, che ci entri, li faranno dire, che si vadi à confessare dal nostro confessore: dipoi da esso Confessore pigliarete parere, se ci hà buona attitudine, et dispositione alla Santa compagnia; essendo dal Confessore comendato lo proporrete un'altra volta con li consiglieri: et accettato, et vinto il lor' conseglio; si proponarà in publico alla Compagnia, et commettarassi al proveditore, che lo scriva in una cartuccia, et l'attacchi dietro alla tavola pendente della rassegna: et statoci tre tornate; et non essendo stato levato, comeche dispiacesse à qualch'uno delli fratelli: ne essendone detto contro di quello, cosa alcuna sinistra, lo mettarete à partito nella compagnia: et vinto lo rimandarete dinovo alla confessione, et alla Comunione, et dirreteli, che porti potendo una libra di cera: lo conducerete all'altra tornata nel luogo à fare la sua solenne entrata, et haveretene diligente cura: la entrata loro sia in questo modo, che quello, che la messo inanzi lo conduca nel luogo deputato, et quivi stia il mastro de Novitij; et ammoniscalo come habbi da fare: cioè, che entrando dentro hanno da far' riverenza all'Altare, dipoi alli governatori, et inginocchiatisi in terra tanto, che sia fatto cenno: di poi basci la Terra, et vada all'Altare, essendoci preparato un' Sacerdote, che faccia à loro la entrata. cominciando il Miserere, et seguiti l'ordine: et fatto cenno vada à baciar' l'Altare, offrendo la cera: da poi tengano l'hordine di dar' la pace: Dipoi finiti tutti li offitij, ò la sera, ò la mattina: Il sacerdote ricordi à essi Novitij il frutto della perseveranza, et il Silenzio; et qualche parola breve secondo, che Iddio lo inspira, et che riconoscano il dono de Dio, et l'osservanza di questi capitoli: et così ne havete haver' cura grande; Trovar' li libri; lume, et quel che bisogna: et sollecitarli all'Amor' di Dio: et non solo alli vostri, mà à tutti quelli del luogo havete ad usar' carità, et sollicitarli, et ammonirli, che stiano riverenti con gl'occhi bassi, et non appoggiati.


Alli Infermieri Cap: XI:

Infermieri l'offitio vostro con gran' carità vuole essere essercitato, et non solo all'Infermi del corpo, mà à quelli dello spirito. Se fusse alcun' fratello negligente al luogo ammonirlo, et far', che la piaga si sani. A' quelli, che havessero odio, ò diferenza, veder' d'intendere, et metterli d'accordo. A' quelli de corpo andarete à vedere, facendoli confessare, et communicare, et provederli di quel che fà dibisogno; cioè Medici, et medicine: et dimandar' denari al Camorlengo: et se alcuno morisse farete dire trenta  messe così ricordarete al governator' l'offitio: così ricordino ogni tornata, che in spatio d'un' mese si esseguischi quest'obligo: così ricordarete l'offitio il dì che morì, cioè la prima tornata; che s'hanno à dire tutti tre li Notturni dell'offitio de Morti. Ancora ricordarete, che per ogni mese nella compagnia si ha dà dire l'offitio de Morti con un' sol' notturno, secondo il dì currente: così haverete à coprir' li fratelli massime li novitij quando vanno à posarsi, et veder' se ci è macamento di coperte.


Alli Consiglieri Cap. XII.

Consiglieri l'offitio vostro dipende dalla prudenza. La prudenza nasce dalla sapienza: la sapienza è dono dello Spirito Santo. Temete Iddio, che haverete la sapienza: per la quale sarete prudenti al bene, et santamente consultare per la conservatione della nostra Compagnia all'honor' di Dio: Ricordatevi delle cose passate, essaminate le presenti, provedete all'avvenire, et il vostro conseglio sarà bonissimo, rimovendo da voi ogni passione, et disordinato affetto, che potesse turbare la pace di questo luogo: Non riguardarete in faccia à nessuno, mà à mantener' la Compagnia in honor' del grande Dio ci consigliarete.


Alli Diffinitori delle Differenze.

Cap. XIII:

Diffinitori per Giustitia si vive bene: servatela dando à ciascuno il proprio suo: rettamente giudicate secondo la Verità da Voi ritrovata per industria, et diligenza, et di quel che voi non conoscerete pigliatene conseglio dalli periti, et savij: Così facendo darrete, et mantenerete buon' Nome alla Nostra Campagnia.


Delli Correttore, Et Confessore Cap. XIIII.

Sappiate, che li Sacerdoti sono Angeli, et Ministri di Dio. Però voglio, che eleggate un' Correttore, et lo medesimo un' Confessore, al quale vi dovete confessare, et non da altri per il meno ogni mese, come è detto: Così andarete per ogni vostro bisogno di conseglio à loro: Et così il Correttore havete à menare almeno una volta per ogni offitio nel Vostro Oratorio, et quello intenda se ci è difetto: et quivi corregga, assetti, et cassi secondo li parrà. Il quale habbia tanta Autorità, quanto tutto il corpo della compagnia: non potendo però mutare capitoli senza li tre quarti delle fave: Dovete prima essaminar' molto bene, che sono atti à tal governo, et offitio et sempre questo correttore, et confessore hà da esser' Frate Osservantino di San'Francesco, et se fusse alcuno, che non potesse andar' al loco della osservantia per la confessione sua, de licenza del Correttore possa andare ad altri di buona Vita.


Della Oratione; Offitij, Ceremonie, et

≈Tornate Cap: XV:≈

Domus mea Domus orationis vocabitur: figlioli disponetevi à far' sacrificio de corpi Vostri al Dolce Giesù: Rappresentatevi ogni Sabbato à sera: et così l'altre tornate, che vi saranno dette: com è il Mercordì della quatragesima, et molte Vigilie, come vi sarà fatto intendere: et come ci sarà il numero di tre, si cominci la lettione spirituale, et divota. preparandovi alla penitenza. Et fatto il terzo cenno ognuno si asseda appresso alli banchi, et dica Il Lettionario. Tu autem Domine miserere nobis: et cominci l'offitio de Salmi Penitentiali con le sue aggiunte ordinarie, et private orationi: le quali finite il preposto farà cenno, et fatte le scuse mandarà all'Altare quello, che hà dà pigliar' le preci, al qual mandarà uno, che faccia le raccommandationi generali, et brevemente: Di poi dia licenza dell'andare alli lor' bisogni; et tra questo mezzo il recevitor' delle preci stia inginocchiato in loco remoto à ricever' le raccommandationi private. Ritornati li fratelli nell'Oratorio, ò dica, se li pare, ò faccia dire qualche parola al conforto della penitenza. Finito questo parlamento si diano le discipline: quelli, che li danno s'inginocchiano, et fattoli cenno le diano con riverenza: et chi le piglia si drizzi, et faccia il simile: et fatto coprire un' poco il lume si comincino le tenebre. Il preposto dirà. Servite Domino in timore: et dirannosi le stantie, le devotioni, et le laudi, et mentre si dicono le stanze si stia fermo; et quando si dice il Pater noster si batte, et fatto cenno ognun' si ferma, et cominciasi poi le tre stanze, il sermone, overo il Miserere. Quando sia fatto cenno ognuno stia fermo, di poi si dia licenza, che ognuno si rivesta, et comincisi le laudi, et quando pare al Governatore cominci, il Nunc dimittis, et quando si dirà, Lumen ad revelationem gentium: cavi fuora il lume. Di poi se ci è Prete faccia l'Asperges: Di poi si legga un' capitolo: et ricordisi, che chi non è stato à tempo all'offitio lo rimetta la sera ò l'altro dì seguente. Di poi se è freddo vadasi à scaldare, et fatto il cenno in silenzio ognuno si vadi à posare. La notte fatto il cenno del destatoio ognuno vadi all'oratione sua di tanto tempo, quanto piacerà alli Rettori: et fatto il terzo suono il proveditore col Sacristano accenda li lumi, et cominci il Matutino, secondo che pare alli Governatori; et fare in modo, che si stia alquanto in contemplatione, prima, et poi, et così la sera: perche è quella, che ci unisce col dolce Signore: et devesi haver' rispetto al cantar' secondo la grandezza delle notti, et Solennità:  Pure vi conforto, che il canto Vostro sia breve, et basso, et sopra tutto dire con divotione. Di poi se faccia l'elemosina, et posti à sedere correggete se ci sono fatti errori: et così publicarete, chi non hà osservato li Capitoli: Così, se ci sono li Novitij di un' anno li ammonirete, et publicarete li cassi: Correggerete sempre con dolcezza, Mà non passi alcuna cosa, che non sia corretta: et ammonite li fratelli come si habbino da governare, et caminare per la via di Dio. Ricordando il pratticare insieme in luoghi buoni: et ancora li partiti vostri farrete sempre la mattina: eccetto, che per necessità non vi sia bisogno farli la sera. 

Darrete licenza sempre la 

mattina à parlare delle cose, che altri 

volesse dire appartenenti alla Com=

pagnia, parlisi poco, con humiltà 

et brevità, et con sostanza: Il 

Ceremoniero, cioè il Preposto 

hà da ricordare se cosa alcu=

na accadesse, così li altri 

fratelli: et ognuno si ac=

cusi delli suoi errori 

che li sono accaduti; 

etiam se non fusse, 

chi lo accusasse 

acciò la consci= 

≈enza si quieti.≈

Ave Sanctissima, Maria, Mater Dei, Regina Coeli, Porta Paradisi, Domina. Mundi, Pura, Singularis, tu es Virgo. Tu concepisti Jesum sine peccato. Tu peperisti creatorem, Salvatorem mundi, in quo non dubito, libera me ab omni malo, et ora pro peccatis meis Amen:



(Di altra mano)


Al Nome di Dio. Adi 13 9mbre 1678..


Essendosi visto: essersi tralasciata l'osservanza di questi santi Capitoli, e così mancata la frequenza alli Divini Offitij. La Compagnia cavato fuori il conseglio, fece l'infrascritta Reformanza: conforme al solito pallottata, e vinta, da osservarsi per l'avenire, ciò è.

=Che li fratelli faccino le cinque solite Communioni, e venghino almeno un volta il mese alli soliti Offitij. E mancando una sol volta à dette communioni et à dette dodici tornate in detti dodici mesi, senza giusta causa da approvarsi dalla Compagnia per voti secreti siano inabili per l'anno seguente à qual sivoglia Offitio della Compagnia, et in particolare di Montista, ne possi haver grano, ne far sicurtà nel monte di essa compagnia.

Si rimetta il santo esercitio della Dottrina Christiana conf.e all'obligo della Comp.a e si osservino le solite cerimonie conf.e in questi Capitoli.

E per la perpetua fermezza et inviolabile osservanza della sudetta Resolutione, s'implori l'autorità di Mons.re Ill.mo nostro Vescovo, acciò si degni confirmarla, et à questo effetto depputorno me f(rate)llo Gerolamo Albritij.

(Segue sigillo a secco del Vescovo  Guadenzio Poli e la firma:)

Gaud(enzi)o Vescovo di Amelia


(Di altra mano)


Riforma de' Capitoli della nostra Confraternita di San Girolamo in Pusterula, da leggersi alli Novizi, ed anco tre volte l'Anno in publico alli Fratelli, acciò non abbino da ignorare di non saperli, e però il Segretario li legga.


1°. Vi si ricorda il S.o Timor di Dio, e la frequenza de SS.i Sagra.ti.

2°. Dobiate mantener la Pace in questa Confraternita.

3°. Che facendovisi qualche fraterna correzzione, la dobbiate ricevere per amor di Dio, ed emendarvi.

4°. Siate umili, ed obbedienti a tutti, e siate assidui.

5°. Che dobbiate venir tutte le Feste per tempo la Sera, alla recita dell'Officio della B.a V.e Maria, e fare qualch'elemosina potendo.

6°. Che per un Anno dobbiate fare il Noviziato, e in d.o tempo non possiate avere verun'Officio, e stare nel Luogo che vi assegnerà il Maestro de Novizi, ed essere ubbidienti ad esso.

7°. Che venendo la Sera all'Oratorio, dobbiate genuflettere vicino all'Assistente, e non alzarsi se prima non vi sarà dato il segno.

8°. Quando sarete chiamati dall'Assistente per dire le Lezzioni, o per assistere ad alcuno de Coristi, ò altro, non siate renitenti.

9°. Quando sarete eletti per questuare per li Carcerati, dobbiate subbito accettare, e non potendo voi pregate un altro, acciò faccia la S.a opera di Misericordia.

10°. Tutto ciò che qui nell'Oratorio si discorrerà, farà, non sia lecito ad alcuno ridirlo fuori, se pur non sia Fratello, sotto pena di cassazione.

11°. Dovendo parlare nell'Oratorio in occasione delle Congregazioni vi dobbiate alzare in piedi, e dire: Laudato Dio: ma prima dobbiate far parlare li Maggiori, e li più Anziani, e poi parlar voi con la debbita modestia, e non alzar la voce, altrimenti sarete cassi.

12°. Chi ardirà sotto pretesto, ò quesito colore di zelo non buono seminar discordie, questo s'intenda casso.

13°. L'Obigo maggiore poi, che vi s'impone, ed è che nel giorno della Festa della B.a V.e Maria dobbiate venire a far la S.a Communione con gli altri Fratelli per acquistare le S.e Indulgenze, e dare un mezzo grosso per elemosina l'Anno per fare la Festa.

≈Altri Capitoli per il Priore, Officiali e Fratelli.≈

1°. Il Priore sia viggilante, ed assiduo nell'Oratorio, e faccia che sia ben regolato il Coro, ed in assenza sua supplischino li due Guardiani, e questi abbino le medesime facoltà, ed autorità, che ha il Priore (le ultime quattro parole cancellate con tratti di penna), cioè di ammonire, correggere, esortare, e cassare ("cassare" cancellato c.s.) li queruli prosontuosi, incorreggibili, susurratori, zizanieri, e negligenti.

2°. Il Cammerlengo non possa fare spese straordinarie, se prima non è intesa la Cong.e, e facendo altrimenti sia privo di ufficio, e casso.

3°. Li Montisti siano diligenti nel riscuotere il Grano, come anco nell'imprestanza, proibendoli dare altro grano a quei, che sono debitori, e che non ne possa dare se non che due quarti per Fratello, eccettuato che il Priore un Rubio; agli altri Officiali un sacco.

4°. Li Sindeci siano tenuti diligentemente a rivedere li conti, esaminar bene le partite, tanto al Cammerlengo, quanto alli Montisti se averanno fatto bene l'Ufficio Loro, e non essendo diligenti in ciò, siano privi d'ufficio, e cassi.

5°. Il Sagrestano sia viggilante in tutto, e non possa imprestar cosa ad alcuno li mobili, suppellettili sagri ed altro, se prima non né hà licenza dalla Cong.e, tutto ciò che le perverra in mano di elemosine, ò altro, ne faccia un libretto e noti tutto, e tenga il tutto conto, e faccia il suo Inventario, e contravenendo in ciò sia privo, e casso.

6°. Gli altri Officiali siano diligenti à far l'officio Loro, con amore, e carità, e non facendolo per rispetto umano siano privi di officio, e cassi.

7°. Nel fare le Congreg.i siano prima un giorno avanti intimati li Fratelli dal Mandatario, acciò sia leggitima la Cong.e e meno di dodeci Fratelli non si possa far la Cong.e altrimenti sia nulla.

8°. Nel far gli Officiali, ò pure rifermarli, deve prima il Priore otto giorni avanti intimare a tutti il rinnovamento di d.i Officiali, e ne affigga la Tavoletta nell'Oratorio, ed il Segretario riceva li Voti.

9°. Ogn'Anno si debbino rifare, ò rifermare gli Officiali, come parerà più proprio alli Fratelli.

10°. Fatti che saranno gli Officiali, cioè Priore, Cam.o, e Montisti, non vi sia veruno, che doppo ricorra, ò faccia risentimento per l'elezzione fatta che non le piace, sia casso, e considerato per susurratore.

11°. Il Priore antecessore publicamente darà possesso al Priore nuovo al Cam.o, e Montisti, ed il nuovo Priore avrà la libbertà di fare gli altri Officiali, che richiede l'Oratorio, e ne faccia Tabbella.

12°. Quelli Fratelli, che saranno eletti per gli Officj, debbino prontamente accettare, e se qualcuno non potesse per causa leggitima, sia scusato e supplisca un altro. Quelli poi che saranno eletti per la Festa e Non accettando, siano penati per una sol volta di cinque pavoli. (Il periodo da "Quelli poi" a "pavoli" risulta aggiunto successivamente)

13°. Chi poi non volesse accettare l'Officio che le toccherà non sia conforme al suo genio, e merito, questo sia casso.

14°. Quelli Fratelli poi, che sono ascritti, e che non frequentano l'Oratorio siano del tutto privi, e cassi.

Il Signore, la B.a V.e M.a ed il nostro S. Padre Girolamo siano questi che ci proteghino e ci faccino mantener stabbili questi S. Capitoli, e così sia.

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - La retroscritta riforma de Capitoli acclusi nel presente libro essendo stata trovata senza la debbita approvazione d'alcun Vescovo, il F(ratel)lo Priore Pier'Antonio Vincentini, la fece approvare dall'Ill.mo e R.mo Mons.re Fabj come Visitatore Apostolico, e fu publicata la sera degli 11. Ag.o 1793 ed esposta nel publico Oratorio.

(Periodo vergato in calce alla prima pagina della parte seconda) 


(Parte Seconda)


Nel Nome sia del Buon' Giesù, et della sua Dolcissima Madre Maria sempre Vergine: Sotto il Patrocinio del Padre San' Girolamo. Incomincia l'Ordine delle Ceremonie della Compagnia di San' Girolamo: et Prima delli Salmi della Sera.


Quando il proveditore hà la sera aperto il luogo: spazzi l'oratorio, et acconci l'Altare: quando fusse alcuna festa solenne, la pari festivamente: quando non fusse solennità semplicemente: Poi il primo fratello botti alla porta: el fratello, che stà dentro dica; laudato sia Dio: quello che stà fuori risponda; sempre: Et aperto, come è entrato dica pianamente; và in pace; et egli resta alla porta finche viene un'altro; quello primo entrato s'asperga dell'acqua santa, et entrando nell'Oratorio dica; Pax vobis; Inginocchiato inanti alle sedie dei governatori aspettarà li sia fatto cenno: baci la terra vada alle sedie à far' quella oratione, che l'inspirarà Dio, et così di mano in mano s'entrarà: quando vi fussero tre ò quattro fratelli el proveditore dia un'libro ad un'più atto, il quale leggerà in publico, et alta voce tanto, che sia hora di incominciar' l'offitio; acciò li fratelli siano pasciuti di qualche buona lettione: el libro vorrebbe trattare di cose spirituali inderizzanti l'anima à divotione: Tutti li fratelli stiano ad udire, et quando suona la terza volta, el fratello che legge ponga un'segno al libro dove hà lasciata la lettione, et dica. Tu autem Domine miserere nobis, tutti li fratelli rispondano. Deo gratias: Mentre, che suona la terza volta ciascuno si riduca all'oratorio, chi non fusse stato presente alla lettione: et fa la riverenza all'Altare, poi alli governadori, et la oratione breve inginocchioni, et lo basciar' la terra, et rinovate le riverenze vada alli sedij dell'oratorio, ponendosi l'uno appresso l'altro, et non spartiti per cominciar' l'offitio subito, che è finito di sonare. El proveditor' col Sacrestano se inginocchiano all'Altare con li lumi in mano, et accendono lumi all'Altare, tanti quanti ricerca la qualità della festa, dipoi rifatta riverenza all'altare vengono ad accendere i lumi dinanzi alli governadori. El sacrestano si parte à collocare il leggio al luogo suo cioè in mezzo dell'oratorio: Mà il proveditore muti la tavoletta, che è scritta Chorus, et da quel canto si hà da cominciar' l'offitio, et da quel medesimo cominci ad accender' i lumi; et mentre stà così intorno accendendo imponga l'offitio cioè ad uno, che risponda alla confessione; et poi da ogni choro uno, che imponga li salmi. Come è ordinato tutto il padre preposto dica: laudato sia Dio: li fratelli rispondano. sempre; et questo modo di dire laudato sia Dio, si tenga sempre nel principio, et nella fine d'ogni parlare: et poi il preposto dica. Charissimi fratelli egli è venuto il tempo di dire il nostro offitio; et però prego le vostre carità, che voglino posporre tutte le altre fantasie seculari à questo tempo, che il nostro Dolce Giesù ci ha concesso, sia speso in laude sua, et honore; Imperoche altro non è il dire alcune cose, ò salmi, ò Orationi, ò qualcosa sia di bene, che parlar' con essolui: et crediate per certo, che il signore è sempre in mezzo di noi: Imperoche per la bocca sua n'hà detto; Dove saranno due, ò tre radunati nel nome mio, Io sarò in mezzo di loro: adunque col core elevato, et con buona meditatione darremo principio nel nome santo suo: Et tutti essendo inginocchiati suoni all'Ave Maria: la qual finita, il proveditor' inginocchiato all'Altare dica. Jube Domine benedicere: il preposto risponda. Noctem quietam; et finem perfectum etc. Risponda il proveditor' et dica: fratres sobrij estote, etc. nel fine. Tu autem Domine miserere nobis. li fratelli rispondano: Deo gratias: Il Preposto cominci. Adiutorium nostrum in nomine Domini; li chori rispondano, qui fecit coelum, et Terram: Il preposto: Sit nomen Domini benedictum. li Chori: Ex hoc nunc, et usque in saeculum. Il Preposto dica il Confiteor Deo etc. Risponda uno à chi è stata imposta la confessione, cioè; Misereatur tui, etc.: Et finito il Preposto dica: Misereatur vestri: et se è religioso dica: Indulgentiam: dipoi il Preposto dica: Ave Maria gratia plena Dominus tecum. Rispondano li fratelli: Benedicta tu in mulieribus, etc. Risponda il preposto, et cominci. Ne reminisceris; et quello, à cui è stato imposto i salmi dal lato della tavoletta, che dice Chorus cominci. Domine ne in favore tuo: A chi tocca dire Gloria patri, Imponga l'altro salmo: et finiti tutti li salmi li fratelli dicano. Ne reminisceris: et in tanto, che sono quasi per finire l'etanie imposte à due fratelli da ogni choro uno; el sacrestano accenda i lumi al leggio, qual da principio collocato pose: Mà quelli, che dicono l'etanie, quando sono à Padre Santo Girolamo: dicano Sancte Pater Hieronyme due volte; et li fratelli dicano due volte: Ora pro nobis; Et finito sino il Pater noster: el Preposto si levi ò veramente un' religioso, et inginocchiasi inanti al leggio, et dica. Pater noster: et poi in silentio insino; et ne nos inducas in tentationem, lo dica forte: et li fratelli rispondano: Sed libera non à malo; et poi si drizzi, et vada al leggio, et dica: Deus in adiutorium meum intende; et li fratelli rispondano: Domine ad adiuvandum me festina; Et così dica un' verso chi è al leggio, et uno il Choro, tantoche sia finito: et da poi cominci: Salvos fac servos tuos, etc. Respondano li fratelli. Deus meus: et così un' verso chi è al leggio, et uno li fratelli: Et quando è all'oratione dica. Oremus, et dicele tutte, come seguitano: et quando è all'ultima dica. Per Dominum nostrum etc., Rispondano li fratelli. Amen. Poi dica. Domine exaudi orationem meam: et li fratelli rispondano, et clamor meus ad te veniat: Et immediat(ament)e due fratelli, a chi il proveditor' hà commesso, impongano la Magnificat, stando in piedi dinanzi al leggio: Et il Choro, dove è la tavoletta; repigli l'altro verso: et l'altro Choro seguiti: Et mentre si canta Magnificat li doi fratelli, che l'hanno imposta vadino all'Altare per la pace con riverenza: Et tutti due la diano al Preposto, ò vero se non vi è al primo Governadore: et l'uno da all'uno, et l'altro da all'altro: la quale finita i doi fratelli vadano all'altare à dire li versetti votivi, et occurrenti; el Sacerdote, ò il Preposto seculare quando non è sacerdote Preposto vada al leggio et dica l'orationi, le quali fnite, all'ultimo dica. Per Dominum nostrum. et poi dica. Domine exaudi orationem meam; li fratelli rispondano, et clamor meus etc. Immediat(ament)e li Coristi, che hanno detto li Versetti, dicano. Benedicamus Domino, ò festivo, ò feriale secondo li tempi. Tutti due li Choristi: rispondano. Deo gratias. Immediat(ament)e il Preposto dica. fidelium animae per Misericordiam Dei, etc. li fratelli rispondano. Amen: et detto un' Pater noster secreto dica ridotto al suo luogo. Salve Regina, et con tutti li fratelli la finisca, poi il versetto, poi l'oratione di essa finite, faccia cenno, che ognuno si assida; Et egli dica laudato sia Dio, li fratelli rispondano sempre, et esso soggiunge: chi havesse la scusa di alcun' fratello, sia pregato di farla: et chi la fà si drizzi, et dica laudato sia Dio: et li fratelli rispondano sempre: Io ho la scusa del Tale, che è assente, ò vero impedito; et dicasi la scusa, se è lecito manifestarla, hà mandato la sua elemosina, et si raccommanda alle vostre orationi: finite le scuse il Padre dica à chi sono state commesse le preci, vada all'Altare, et quello, al quale il proveditor' l'haverà commesse s'inginocchi avanti al Altare, et il preposto li madi à commettere per un'altro quelle raccommandationi, che li piacciono massime generali, et opportune sotto brevità; Et poi il Preposto farà cenno; et quello, che hà da dire le preci, basciata la terra, et fatta riverenza all'Altare, anderà ad un' luogo più remoto ad aspettare inginocchioni, se alcuno altro fratello volesse raccommandarsi per altri suoi bisogni, ò per commission' d'altri, et non volendo palesar' il suo bisogno; dica vi prego facciate fare oratione per un caso secondo il mio concetto, et batta: Et inanzi, che si facci questa ceremonia di raccommandare; il Preposto dia licenza se alcun' volesse andar' fuori dell'oratorio per suoi bisogni: in modo, che quando sono finite le private raccommandationi, et li fratelli ritornati tutti nell'oratorio, il preposto commetta ad uno delli fratelli facci un' poco di sermone à conforto della disciplina, et penitenza: il quale subito si rizzi, et inclinato brevemente faccia oratione à Dio, et poi drizzato dirà in simil modo: Laudato sia Dio. Padri honorandi, et fratelli amantissimi per esser'io sottoposto alla Santa obedienza non posso, ne devo recusare alcuna cosa, à me imposta: Imperò dirò puramente quel che il Signore m'inspirerà. Non è dubio, che à quelli, che è più concesso, et più richiesto, et quando io vò bene essaminando, quanto la Divina Bontà non solo per la sua vera misericordia ce hà fatto nascere christiani, et lavati nel sacro fonte batismale, quanto ancora li è piaciuto segregarci dalla confusione del secolo, et datone questo mezzo per il quale commodamente possiamo piangere li peccati nostri. Certamente se molti havessero questa commodità non è dubio, che molto meglio di noi l'eseguiriano et molto più refeririano gratie, e frutti al buono Dio: Et però fratelli in prima siamo pregati, che il tempo presente lo spendiamo per modo, che sia honor' di Dio, et à noi salute: che quando altrimente facessimo sarebbe tutto in nostro pregiuditio, e dannatione, che veramente non siamo certi se quest'altra tornata habbiamo ad esser' tutti noi: Anzi potrebbe esser' facilmente, che tutti, ò buona parte haveriamo finito il Corso di nostra Vita: la onde è necessario di continuamente pregare Dio in quel modo, che se l'huomo volesse morire: Laudato sia Dio: Overo tal cosa simile à questo, che siano parole, che feriscano il cuore à divotione: Et come è fenita tal' essortatione: il Proveditore col sacrestano immediat(ament)e con la disciplina in mano s'inginocchino dinanzi al preposto; et egli faccia cenno; et loro si drizzino, et l'uno dà un' lato, et l'Altro dal altro diano le discipline, et piglinsi con riverenza. Et il proveditore imponga la divotione, et le stantie; finito di dar' le discipline, il Preposto dirà Laudato sia Dio: fratelli Amantissimi havete inteso con quanta diligenza il nostro fratello ci hà essortati; non è necessario altro replicarvi; anzi con questa buona meditatione ciascuno si assentarà al luogo suo. Et come ognuno è assettato facci cenno. Il proveditore spenga il lume, et il Preposto dica. Servite Domino in timore. Rispondasi; et exaltate ei cum tremore. Poi dica chi hà da fare la divotione. Jubbe Domine benedicere; il preposto dica. Passio Domini nostri Jesu Christi sit semper in cordibus nostris: Tutti li fratelli rispondano. Amen. Et poi il Devotionario dica: Fratres Carissimi Recordemini quomodo Dominus noster Jesus Christus etc. Et finita Domine Jesu Christe fili Dei vivi, et poi la oratione. Respice quesumus Domine, etc. la dica il preposto senza oremus, et senza per eundem dominum nostrum. Il che finito quello à chi è commesso di dir' le stanze, ne dica una, la qual finita, il preposto dica; Pater noster, et finiscasi da tutti li fratelli in secreto con disciplina; Et finiti il Pater noster; il Preposto faccia cenno, et dicasi la seconda stanza nel medesimo modo; et cosi la terza, et finita fà cenno il preposto, et seguiti il divotionario, ò vero un'altro à chi sarà commesso in simil modo, che ognuno intenda;

Egli è sententia di Sacri discorsi, che tutti li huomini hanno da esser' giudicati secondo l'opere, et à nessuno è nascoso, che si come per il ben' oprare si pervenerà alla Celeste Patria, dove saranno retribuiti dal Sommo Retributore: Et così etiamdio le opere male saranno per il medesimo giudice reprobate et punite per diffinitiva sentenza nelle fiamme dell'Inferno: Imperoche si come egli è misericordioso, ancora è giusto. O' Padri, ò fratelli amantissimi quale è quella Creatura tanto audace, qual quell'huomo tanto forte, che costituito dinanzi al adirato giudice ardisca di levar' gl'occhi suoi per veder' la turbata faccia del giudicante? Che è openione di qualche dotto, che l'anima certificata di salute, et Patriarchi, è Profeti, et li Apostoli temeranno di riguardarla. Hora se quelli, che sono nella sua gratia spaventaranno, che faran' dunque quelli, che aspettano la sua maledittione? che faranno quando sentiranno quella perpetua sentenza. Andate maledetti al fuoco eterno à voi apparecchiato; dove mai non sarà speranza di requie: Adonque col Cuor' contrito, et humiliato ci rivoltaremo divotamente à quello, che per noi volse operare tanta misericordia di redimerci, et con lagrime, et sospiri diremo. Dolcissimo Signor' nostro Giesù Christo noi sapemo, che per le male nostre opere meritamo tutti li supplicij, che hai apparecchiato all'anime dannate: Ma per quel sangue sparso con tanto fuoco d'amore in sul sacro legno della Croce: Noi ti pregamo non ti vogli ricordar' delli nostri peccati; et non entrare in giuditio con esso noi; Imperoche nessuno si potria giustificare nel tuo conspetto: et però c'è necessaria la tua Misericordia: la quale ti pregamo, che ci concedi; Accioche possiamo salire à quella gloria, la quale hai preparata à tutti gl'eletti tuoi: Et per esser' essauditi ciascuno farà quella divota oratione, che lo Spirito Santo l'inspirarà, cioè un' Pater noster, et un'Ave Maria, lo qual detto in secreto, el Preposto faccia cenno, et immediat(ament)e quello, che hà dà far' le preci, dica Laudato sia Dio. Charissimi fratelli sperando non per nostri meriti; mà per divina misericordia essere alquanto riconciliati con l'Altissimo Iddio. sperando per il suo Sacro Sangue ottenere alcuna gratia, che li dimandaremo. Et prima faremo oratione per noi presenti et per li nostri fratelli assenti, et massim(ament)e per quelli, che hanno mandate le loro scuse, che il Signore in sua gratia ci conservi, et non ci lasci uscir' di questa vita senza la gratia sua: et per esser' essauditi dirremo un' Pater noster, et un'Ave Maria con disciplina. Come è finito il Preposto faccia cenno, et stiasi fermo, che non si batta; quello, che fà le preci seguiti, et dica. Siamo obligati di far' oratione per la Santa Madre Chiesa, et per il Capo di quella P.P. Urbano Ottavo, et per li Vescovi, et altri Prelati, et Pastori, che hanno in custodia le nostre anime, et Massime per il Pastore della nostra Città: B., che il Signore infonda tanto di gratia nelle menti loro, che paschino il gregge à lor' commesso che ne seguiti l'honor di Dio, et la salute di tutta la Religione Christiana: et Per essere essauditi diremo un' Pater noster, et un'Ave Maria: Anco faremo oratione per tutti quelli che s'affaticano in salute dell'anime nostre, et massime per il nostro padre correttore, et per li nostri confessori, et per li Padri Preposto, et Governadori, che vedete con quant'amor' s'affaticano per la nostra salute; Et così universalmente per tutti Religiosi, et Religiose, che l'Signore à tutti retribuisca nelli beni di Vita Eterna, et facciali perseveranti infino alla fine. et per essere essauditi diremo un' Pater noster, et un'Ave Maria.

Con lacrime, et sospiri faremo oratione per tutti quelli, che stessero in peccato mortale, che il Signore con la sua usata misericordia li piaccia rendere il vero Lume, accioche conoscano il lor' pericolo, et reducanse alla vera obedienza del Signore, et per essere essauditi diremo un' Pater noster, et un'Ave Maria.

Per tutti li Pellegrini, et viandanti, che Iddio sia lor' propitio, et conduca, et riduca con salute, e noi faccia partecipe de lor' Santi passi: et per essere essauditi diremo un' Pater noster, et un'Ave Martia.

Per tutti li beni, che sono, et saranno sopra la terra, che Dio ci metta la sua santissima abondanza, accioche il popolo sia pasciuto: et per essere essauditi diremo un' Pater noster, et un'Ave Maria.

Et così si faccia oratione per li fratelli, secondo li bisogni loro, ò vero, che sono ricercati da altri, che se ne sono raccommandati, senza nominar' chi (se non importa) anzi dica in questo modo cioè. Uno de nostri fratelli, che hà differentia, pregavi, che pregate per lui, che l' Signore metta pace, et concordia, et ciascheduno sia vendicato con Santità, et giustitia: Mà quando fosse cosa nominabile, come interviene; puossi al hora nominare, et dire; faremo oratione per la Donna, Madre, figliola, ò altra persona, del tale, che il Signore li piaccia renderle prima la sanità dell'Anima, et poi quella del corpo: quando che nò li dia vera penitenza à lei, et à chi attenesse, et per esser' essauditi diremo un' Pater noster, et un'Ave Maria.

Et quando hà raccommandati tutti li casi de fratelli all'Ultimo dica faremo oratione per tutte le Anime passate di questa vita presente, et massime de nostri Padri, Madri, fratelli figlioli, Parenti, et amici, et di quelli, che fussero stati di questa Santa Compagnia; che il Signore per sua misericordia supplisca col suo sacro, et pretioso Sangue, et traggali da quelle pene, et conducale à Vita eterna et per essere essauditi diremo insieme col Salmista De profundis clamavi ad te Domine: et l'altro verso dicano tutti li fratelli: et finito con requiem eternam dirà il Preposto. A' porta inferi, Respondano li fratelli. Erue Domine animas eorum: Il Preposto dica. Requiescant in pace. Respondano li fratelli. Amen. Il Preposto dica. Domine exaudi orationem meam; li fratelli rispondano. Et clamor meus ad te veniat: il Preposto dica. Oremus Fidelium Deus omnium conditor, etc., et finita l'Oratione, et resposto. Amen.; il Preposto cominci. Nunc dimictis Servum tuum Domine: el coro dove è la tavoletta repigli, et finisca il Verso: et l'Altro coro l'altro verso, et quando è ad lumen revelationem gentium: il proveditore cavi fuora il lume all'Altare: et poi vada ad accendere i lumi alli Padri: et finito .nunc dimittis. il proveditore pigli il Vaso dell'Acqua benedetta: et il preposto che è Sacerdote; se non un' altro sacerdote se ci è, et faccia lo Asperges con la oratione . Exaudi Domine Sancte Pater, etc.; Poi quella oratione. Visita quesumus Domine habitationem  istam, et finita il Preposto faccia cenno, et ciscuno si ponga à sedere, et dica, Laudato sia Dio; starete attenti, Si leggerà uno delli nostri Capitoli, cominciando al primo, et seguendo uno per tornata ordinaria, li quali finiti si ricominciano da capo: letto il Capitolo dica alla fine. Tu Autem Domine. Miserere nobis; et li fratelli rispondano. Deo gratias. Il preposto dica. Laudato sia Dio.

Per questa sera non fatigaremo più; damo licenza, che andate à posare: et l'Infermieri fanno il lor' officio, coiè di coprir' li fratelli con charità; et quando fusse tempo freddo s'accenda prima il fuoco; et scaldati li fratelli in silentio per spatio discreto si vadino à posare: il proveditore tempri il destatoio all'hora congrua  di levare; et come hà sonato tutti li fratelli si levino; et siano condotti nell'Oratorio al fuoco del tempo d'inverno; el Preposto vadi al luogo suo, et suoni tre volte tra spatio d'un Miserere: et finito di sonare, accenni col campanuzzo alquanto sonando al Proveditore, che à lui venga: et egli venga: Il Proposto li comandi accendi i lumi, come la sera, et imponga l'Offitio intorno; Il quale imposto, il Proposto cominci; Laudato sia Dio.

Media nocte surgebam ad confitendum tibi. Parole del Reggio Salmista dove parlando à Dio dice: Già à mezza notte mi levarò à confessare il nome tuo; cioè nel tempo, che li nostri avversarij sono più potenti: et con la frequenza del orare, et mediante la Oratione torrò al lor' le forze anco che in ogni tempo habbiamo ostacoli alle lor' malvage opere.

Fratelli Amantissimi sarete pregati di surgere, cioè di levarvi dalle male cogitationi: et con humiliato cuore al Signore ci voltaremo, pregandolo si degni accettare le nostre orationi, et nel nome santo suo daremo principio, et inginocchiati il Preposto cominci sicome la sera cioè.

Adiutorium nostrum. Senza Jube Domine benedicere. fatta la Confessione dica. Ave Maria: et li fratelli rispondano gratia plena Dominus tecum. Benedicta tu in mulieribus: il Preposto dica.

Deus in adiutorium: li  fratelli rispondano. Domine ad adiuvandum me festina: Gloria Patri, et Filio: li choristi s'inginocchino nel mezzo à piede al leggio: et dicono cantando. Ave Maria: et li fratelli rispondano: Benedicta tu. poi si drizzano, et cantino l'Invitatorio cioè Venite Exultemus Domino: et finito s'inginocchino, et dicano Ave Maria, et poi. Quem terra pontus ethera (sic): et detta, che sarà il Preposto l'Antifona; cioè Benedicta tu: li choristi ritornino dinanti al leggio: et impongano cantando; Domine Dominus noster; et li fratelli dal lato della tavoletta repigliono il verso, et l'altro choro seguiti, et finito il salmo, il fratello, à chi sarà imposta, replichi l'Antifona tutta, cioè Benedicta tu, et il Governadore imponga l'altra Antifona, cioè Sicut Mirra: et li mede(si)mi doi fratelli choristi impongano: Coeli enarrant, et seguitisi, come è detto il secondo salmo, et il terzo. Il Governatore imponga la terza Antifona cioè Ante thorum, et seguitisi: et finito il terzo, et replicata l'Antifona: li Choristi dietro al leggio dicano cantando il versetto, cioè Diffusa est gratia in labijs tuis, et li fratelli rispondano, Propterea benedixit: il Preposto dica Pater noster, et finiscalo pian' piano insino ad  ne nos inducas in tentationem: et li fratelli. sed libera nos à malo: El Preposto dica cantando la benedittione, cioè Praecibus, et Meritis, et li fratelli rispondano Deo gratias: et immediat(ament)e un' fratello, che li sarà dal proveditore imposta la prima lettione verrà appresso al preposto, et dritto con atto divoto con la testa inchinata verso il Preposto dirà. Jube Domine benedicere: il Preposto risponde: Noscum prole pia: li fratelli dicano. Amen; et il lettionario inginocchiato avanti al preposto dica; Ave Maria insino a Jesus, et poi si levi, et vadi al leggio, et cantando dica la lettione cioè.

In omnibus requiem quaesivi; et finita Tu autem Domine miserere; et li fratelli rispondano Deogratias: Immediat(ament)e li choristi vadino al leggio, et mettino in mezzo il fratello, che hà detta la lettione, et dicano. Sancta, et immaculata Virginitas, quibus te laudibus efferam nescio: quia, quem coeli capere non poterant tuo gremio contulisti.; Il fratello, che hà detto la lettione dica il Versetto cioè: Benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui: et li doi fratelli rispondino: quia quem Coeli capere non poterant tuo gremio contulisti, et inginocchiatosi per la correttione il fratello, che hà detto la lettione, aspetti, che li sia fatto cenno; et basci la terra, et vadi à sedere; et immediat(ament)e l'altro fratello dica l'altra lettione, nel medesimo modo, et così il terzo: et finito il terzo responsirio con Gloria Patri li choristi impongano cantando. Te Deum laudamus; et finito il Preposto cominci summissa voce. Deus in adiutorium meum intende. Il qual finito imponga la prima antifona, cioè assumpta est: et incontinente il choristo dal choro della tavoletta dica Dominus Regnavit; inginocchioni al suo lato et quello, à chi è imposto, replicarà l'Antifona; et immediat(ament)e il Governadore imponga l'altra antifona, cioè Maria Virgo, Et il choristo dall'Altro Choro imponga l'altro Salmo, cioè Jubilate: et finito così li altri salmi con le loro antifone: Mà finito Laudate Dominum de Coelis, et l'Antifona sua, il Proposto cantando dica il Capitolo: cioè Viderunt eam: et cantando li fratelli rispondano: Deo gratias: li choristi si levino, et vadino nel mezzo, ad imponer' cantando: O Gloriosa Domina. il choro della tavoletta repigli, et finito l'Hinno li Choristi vadino à dire il Versetto cioè benedicta tu in mulieribus: tutti li fratelli rispondino: Benedictus fructus ventris tui. Il preposto imponga l'Antifona, cioè Beata Dei Genetrix: li choristi in mezzo impongano. Benedictus Dominus Deus Israel; con l'Antifona sua repetita; Vada il sacerdote al leggio, et dica l'Oratione; mà prima li choristi dicano Kirieleison; et replicata il preposto dica Domine exaudi orationem meam; et clamor meus rispondano li fratelli, et egli dica. Oremus. Deus, qui de Beatae, etc. li fratelli rispondano Amen; Da poi tutti dicano: Sancti Dei omnes, etc. li choristi dicano, Letamini in Domino, et exultate Justi, et li fratelli rispondano: Et gloriamini omnes recti corde. Il Sacerdote dica. Oremus. Protege domine: et Omnes Sancti tui: Alla fine de quali orationi, si dirà. Per Dominum nostrum li fratelli rispondano. Amen. Il preposto dica. Domine exaudi orationem meam: li fratelli rispondano, et clamor meus: Li choristi s'inginocchino di dietro al leggio in verso l'Altare, et dicano cantando. Credo in unum Deum: et li fratelli del choro della tavoletta, ripigliano il Verso, et immediat(ament)e quelli, che l'hanno imposto diano la pace: et finito il Credo vadano all'Altare à dir' li Versetti, cioè prima Benedicamus Patrem, et filium cum Sancto Spiritu; li fratelli rispondano tutti, Laudemus, et superexaltemus eum in saecula: Il preposto ritorna al leggio, et dica. Oremus. Omnipotens sempiterne Deus, qui dedisti famulis tuis, etc. Dipoi dicano li versetti delli altri Santi divoti; et il sacerdote la Oratione; et alla fine. Per Dominum nostruim. Amen. Il Preposto dica. Domine exaudi orationem meam; et li fratelli rispondano, et clamor meus ad te veniat: et li choristi all'Altare dicano cantando: Benedicamus Domino. li fratelli rispondano. Deo gratias: et immediat(ament)e il preposto dica: fidelium animae: et li fratelli rispondano. Amen. Il preposto ritornato al suo luogho inginocchioni cominci Salve Regina; et tutto il choro seguiti submissa voce, et quando sono à dignare me, laudare te. li fratelli rispondano da mihi virtutem. Il preposto dica l'Oratione, cioè omnipotens sempiterne Deus, qui Gloriosae Virginis, etc. Et poi la oratione del Sommo Pontefice, cioè. Deus omnium fidelium pastor; et immediat(ament)e il Preposto dica il Salmo. Nisi Dominus edificaverit domum:, et finisca il suo verso cominciato, et tutti li altri fratelli ripiglino il Versetto: et il preposto l'altro solo lui: et finito il Salmo dica l'Oratione, cioè. omnipotens sempiterne Deus edificator, et Custos Hierusalem Civitatis supernae, etc. finita la Oratione, il Preposto dica, Laudato sia Dio: Per li difetti, et mancamenti commessi nel dire il nostro offitio con poca divotione, acciò il Signore ci perdoni diremo un' Pater noster, et una Ave Maria in silentio. Il preposto facci cenno, si risieda, dipoi dirà: Andaremo à far' la nostra usata elemosina, et con ordine si faccia; cioè uno di là, et l'altro di quà accompagnati à paro continuamente vadano all'Altare à ponere la elemosina; et usciti di coro faccino riverenza in verso l'Altare, et poi in Verso li Governadori, che già son' ritornati al sedio loro tutti tre; li quali, per li primi andorno à fare la elemosina: la qual finita, et riseduti li fratelli; si dicano, et correggano le colpe, et queste finite; il preposto dica; Laudato sia Dio. Se alcuno volesse dire cosa alcuna per il bisogno, et honor' del luogo habbia licenza. I quali parlamenti finiti. Il preposto dica. Charissimi fratelli non terremo più le nostre carità; solo vi si ricorda il praticare insieme; acciò guardia sia l'Uno dell'Altro, et siate solleciti alla Chiesa; Alle prediche; Alla Messa; àgl'altri divini officij, et nelle altre opere buone: Acciò il nostro Avversario sempre vi trovi occupati in bene, et sopra tutto vi ricordamo la Confessione di questo mese; acciò viviate netti, et mondi di peccati.

Laudato sia Dio, et fatto cenno ognu-

no s'inginocchi; et suoni

all'Ave Maria, la quale finita

dica. Habbiate licenza

nel nome d'Iddio: Nota,

che tutti li salmi de la

sera, ò della mattina

che dicano cantando li fratelli

stiano dritti, mà quelli che dicono

summissa Voce stiano inginocchioni: Finis.



Notificazione

Pier Antonio Vincentini F(rate)l Priore della V. Confraternita di S. Girolamo in Pusterla di q.a Città di

Amelia


Essendosi provveduto per Divina disposizione a quanto era duopo in q.a nostra Cong(regazio)ne, ridotta senza leggi, e senza precetti, per essersi resi inosservabili gli antichi Capitoli esistenti nel presente Libro attesa la presente commune umana delicatezza, per non dire, a motivo della scarsezza del fervor di Spirito di ognuno in sequela senz'Ordine, e savj regolamenti, ubi nullus ordo, sempiternus horror; col porre in vista una riforma di essi Capitoli, come si trovano espressi in q.o med.o Libro approvata da sua Sig.ria Ill.ma, e Rev.ma Mons. Fabj Ves.vo vigilantissimo di q.a Città di Amelia; si è creduto bene il pensare a nostri amati Confratelli, e Consorelle defonti, che si trovano fra le acerbe pene del Purgatorio. Optima est cogitatio pro Defunctis exorare. Machab. cap. 12. n°.45. Anno le Anime di essi qualche sorta di attinenza con noi, noi altresì oltre il buon desiderio, che abbiamo di giovare  a tutte, di giovare a quelle dei sudetti Confrattelli, e Consorelle ci corre un obbligo indispensabile. Recitandosi pertanto per un pio costume in questo Sagr'Oratorio una volta per ogni Mese l'Off.o de' Morti per li medesimi in generale, e replicandosi in particolare nella morte di ognuno, acciò tutti abbiano il merito di tanto bene, ed a quelle Anime accrescendosi li Soffraggi, escano più presto da quelle sì acerbe pene, vengano pregati colla maggior premura, ed istanza tutti quelli, che per loro giusti motivi non intervengono alla recita del d.o Off.o a recitarlo privatamente, o fare altr'opera pia a loro talento. Le Consorelle poi o faranno una buona Communione, o visiteranno la S. Via Crucis, o altr opera pia secondo la propria divozione. Acciò poi venga in notizia a tutti la Morte di alcuno, si terrà per .15. giorni appesa La Tavoletta de' Morti al solito luogo nella nostra Chiesa della B.ma Vergine, sicché chi la vede, faccia la Carità di passarne la notizia agli altri tutti, co' quali s'incontri. Nel colmo dunque dei loro ardori attendano le Meschine li vostri santi refrigerj di pietà; mentre come disse il gran P. S. Agostino nel sermone 41. vengano esse sopra ogni credere tormentate. Purgatorius ignis durior erit, quam quicquid potest in hoc saeculo poenarum videri aut sentiri, aut cogitari. Qual sia poi il vantaggio, sì spirituale, che temporale, che se ne riporterà, si dichiara dal Real Salmista nel Salmo -40- Beatus, qui intelligit super egenum (sic), et  pauperem, (né vi sono Anime più bisognose di esse) nel dì del Giudizio sarà liberato dall'eterne pene: in die mala liberabit eum Dominus: si farà suo difensore Iddio in ogni accidente: Dominus conservet eum: se caderà in qualche colpa, gli renderà la sua gratia: et vivificet eum: lo prospererà in questa valle di pianto: beatum faciet eum in terra, non sosterrà, che i di lui nemici lo prevalghino, et non tradet eum in Animam (sic) inimicorum ejus, finalmente non permetterà, che muoja di mala morte: Dominus opem ferat illi super lectum doloris ejus.

Amelia q.o dì 8. 7mbre 1793.

      F(rate)l Francesco Michelangeli Seg.rio



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